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Palazzo Soliano. Approfondimento

Il Palazzo Soliano fu iniziato nel 1297 nel quadro di molte altre iniziative di Bonifacio VIII in varie città e fabbriche italiane, tutte mirate a marcare la primazia del papa rispetto ad altre istituzioni di potere, non solo religioso ma anche politico. Portato avanti lentamente, rimase interrotto dopo la morte del papa. L'edificio consiste in un grande corpo edilizio su due piani disposto parallelamente al fianco sud-est del corpo longitudinale del Duomo. Il piano inferiore è coperto da un sistema di doppie volte a botte sorrette da una fila di larghi pilastri centrali. Gli interni sono illuminati da larghi accessi verso l'esterno e da finestre che si aprono molto in alto, incidendo nella configurazione delle volte.

Nel 1330, dopo una fase di abbandono, il palazzo venne destinato alle esigenze di lavorazioni artigianali e deposito di materiali del cantiere della cattedrale. Nel 1361 un incendio produsse forti danni a quanto realizzato sino a quel momento; dopo di allora, e per oltre un secolo, si hanno solo notizie di occasionali lavori di riparazione. Nel 1493, in occasione dell'arrivo ad Orvieto di Alessandro VI, vennero eseguiti lavori di riparazione alla scala di accesso alla loggia del palazzo, che in seguito venne coperta, e che era destinata alla benedizione pontificale. La collocazione di questa struttura fa intravedere che, nel frattempo, si era anche andato precisando in nuovo modo il rapporto tra questa parte del complesso e la città. Infatti nella ormai ben sistemata piazza del Duomo si teneva il palio cittadino e si deve proprio a questa circostanza se, considerato che la folla si accalcava sul tetto del Soliano per assistervi, il tetto del palazzo rovinò nel 1504.

Un trentennio più tardi (1534-35), visto che i rischi di crollo parziale proseguivano, si pensò di demolire l'intero Palazzo Soliano per impedire che i suoi crolli danneggiassero l'adiacente sede vescovile. In realtà venne demolita soltanto la parete ad essa più vicina, ma l'intero palazzo fu poi oggetto di numerose modifiche anche interne che hanno comportato sia suddivisioni di spazi in senso planimetrico ed altimetrico, sia formazione di scale e di altri elementi aggiuntivi.

Nel corso dei secoli il Soliano fu oggetto di altre numerose modifiche. Un radicale insieme di interventi di restauro e ripristino interpretativo si deve all'esecuzione del progetto ottocentesco di Paolo Zampi, che si protrasse per tutta la seconda metà del XIX secolo. Appartiene a questa fase anche un considerevole rialzamento del Palazzo Soliano e la sua configurazione sommitale: un intervento, questo, che è ben visibile nella discontinuità dei materiali murari della parte alta rispetto a quelli della zona inferiore.

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Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto

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