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Le Statue degli Apostoli e l'Annunciazione di Francesco Mochi
La chiesa di Sant'Agostino in Orvieto accoglie dal settembre 2006, come esposizione temporanea del Museo dell'Opera del Duomo, il gruppo scultoreo dell'Annunciazione di Francesco Mochi (1603-1608) e il complesso delle dodici monumentali statue degli Apostoli realizzate tra la fine del XVI e l'inizio del XVIII secolo da Raffaello da Montelupo, Francesco Mosca, Ippolito Scalza, Giambologna, Giovanni Caccini, Francesco Mochi, Ippolito Buzi, Bernardino Cametti. Le statue, originariamente collocate nella tribuna e nella navata centrale della cattedrale ed epurate dalla stessa dal rigorismo purista ottocentesco, dopo essere state per molti anni nei magazzini del M.O:D.O. sono esibite in questa sede provvisoria nell'intento di promuoverne la riscoperta e nuovo interesse di studio.L'idea base per la ripresentazione, sotto forma di mostra, del complesso delle statue degli Apostoli si è mossa lungo un sottile filo di pensiero, nella ricerca di una corretta linea dialettica fra gli opposti ma coincidenti obiettivi della reintegrazione di un'immagine e di una contemporanea decontesualizzazione rispetto alla Chiesa di Sant'Agostino, sperimentando una forma diversa e meno rigida di rapporti fra significati: nel senso che la mostra doveva sì riproporre una sistemazione propria di un altro contesto - i rapporti fra i singoli pezzi - ma in ogni caso doveva estraniarsi, decontestualizzarsi totalmente dal contenitore attuale.
Contenitore, in questo caso come del resto in tutti, non può che suonare come termine riduttivo: la bellissima Chiesa di Sant'Agostino, infatti, con i suoi prospetti interni giocati sulla travata ritmica, è di per se stessa opera d'arte, e il rapporto con le statue provenienti dal Duomo sta solo nel fatto che le lesene di ogni prospetto longitudinale della chiesa sono sei, come gli apostoli che vi sono stati accostati. Accostati è la parola e lo spirito giusto: accostamento di stili e spazi diversi, immagini che traggono reciprocamente vantaggio dal loro contrapporsi e non dal loro integrarsi in un unico discorso; accostamento di opere in un'immagine nuova e asintattica sia dal punto di vista sincronico sia da quello diacronico, in un sondaggio delle possibilità reciproche di creare spazi e suggestioni.
Di originario non restano che i rapporti quasi umani fra le singole statue degli Apostoli e fra Nunziante e Nunziata di Francesco Mochi. E fra di loro si intercalano altre statue, provenienti dalla facciata del Duomo, che proprio per negare la similitudine con lo spazio interno del Duomo vanno a sistemarsi sull'asse centrale, a contestare una visione in fotocopia del Duomo stesso; e alcuni cartoni di Marcantonio Franceschini. Oggetti casuali esperimenti, fra le pieghe del tempo, il classicismo settecentesco che ispira l'immagine della chiesa attuale: e specialmente nella loro veste di progetti di opera d'arte; come allo stato di progetto, o al più della prima realizzazione sperimentale, si fermò la grande idea di Ippolito Scalza di fare del Duomo qualcosa di diverso, di Moderno.