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La torre di Maurizio
La torre cosiddetta "del Maurizio" si trova in posizione angolare, proveniendo da Via del Duomo, all'ingresso della piazza su cui si apre la Cattedrale.
Luogo simbolo di Orvieto, sebbene distanziata dal Duomo è strettamente legata alla sua storia. Fu infatti destinata ad accogliere un "ariologium de muricio" ovvero l'orologio posto a servizio del cantiere (da "muricio" cioè muro, per estensione edificio in costruzione). Questo complesso meccanismo includeva anche l'automa di bronzo che fu collocato sulla sommità della torre e al quale nel tempo fu attribuito il nome di "Maurizio", derivato dall'alterazione in chiave popolare della parola latina "muricium" che, per estensione, aveva il significato di cantiere.
L'orologio fu fatto costruire dall'Opera del Duomo tra il 1347 e il 1348 per una duplice finalità, di utilità e ornamento: doveva scandire regolarmente i turni quotidiani di lavoro degli operai della cattedrale e dare alla città la sua "meraviglia", un'opera semovente di straordinario effetto. Nel 1348 venne fusa in bronzo la statua del jaquemart, il più antico automa segna-tempo ancora oggi esistente e funzionante: collegata al cronometro sottostante, allo scoccare di ogni ora percuote con il martello di ferro la campana che ha di fronte. Un divertente scambio di battute corre dall'uno all'altra, in due iscrizioni: l'una, lungo la cintura indossata dall'automa, tiene alto il ruolo del "battitore"- Da te a me, campana, furo i pati: tu per gridar et io per far i fati; l'altra sulla corona della campana, lo avvisa in risposta Se vuoi ch'attenga i pati, dammi piano. Se no io cassirò e darà invano.
Particolarmente significativo il fatto che alla costruzione della straordinaria meraviglia si provvedesse, con grande spirito di fiducia e di rivalsa, proprio negli anni della peste nera che stava sconvolgendo l'Europa, quasi a voler sottolineare che l'umano bisogno di progettazione e di infinito non viene meno neanche di fronte alle peggiori difficoltà.
La torre del Maurizio è aperta solo in occasioni particolari (ad esempio durante le giornate FAI, o per la Settimana della Cultura e in altre circostanze significative), durante le quali è possibile salire fino alla sommità della torre e all'antico meccanismo che ogni ora batte e scandisce il tempo. Il meccanismo e l'automa sono visibili anche su uno schermo nell'atrio della torre grazie a una webcam.