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L'immagine restituita del gruppo della Maestŕ sulla facciata del Duomo
L'Opera del Duomo di Orvieto ha presentato alla città il progetto compiuto di ricollocazione del gruppo della Maestà sulla facciata della Cattedrale il 13 giugno 2009, alla vigilia della festività fortemente simbolica del Corpus Domini.Lo splendido gruppo scultoreo della Maestà fu collocato sul portale maggiore del Duomo di Orvieto intorno al 1329, come elemento centrale del complesso programma iconografico della facciata e come simbolo del titolo della Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta. Questa immagine era stata pensata, seppur con alcune differenze, fin dai tempi del primo progetto per la facciata del Duomo. Sia la parte in marmo che quella in bronzo sono di sublime qualità, ma diverse per stile e cronologia. La Madonna viene riferita ai primi anni del secolo XIV e solo qualche tempo dopo, forse anche per le difficoltà tecniche che simile impresa implicava, venne completata dal baldacchino e dai sei angeli in bronzo, eseguiti nel 1325.
Lo straordinario complesso scultoreo mancava dalla facciata del Duomo dal 1983, quando fu rimosso a causa del gravissimo stato di degrado che ne comprometteva la conservazione. Si procedette allo smontaggio dell'intero gruppo per consentirne un completo recupero. Il difficile intervento di restauro è stato condotto tra il 1983 e il 1990 dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Storico Artistici dell'Umbria (oggi distinta in BAP e PSAE), in collaborazione con l'Istituto Centrale per il Restauro (oggi ISCR). Successivamente, proprio per le medesime motivazioni conservative che ne avevano richiesto la rimozione dalla facciata del Duomo e il restauro, l'opera è stata musealizzata. Fin da allora si iniziò a valutare l'opportunità di uno studio per la realizzazione di una copia da inserire nella collocazione originaria.
Il progetto per la realizzazione della riproduzione fisica del gruppo scultoreo polimaterico della Maestà e Angeli reggicortina si è andato concretizzando anche per la disponibilità a sostenerlo economicamente manifestata da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, convinti e generosi sponsor dell'importante iniziativa. Fondamentale è stato anche il contributo tecnico-scientifico di autorevoli istituzioni: l'Istituto Centrale per la Conservazione e il Restauro, cui è stato affidato l'intervento per la riproduzione fisica delle sculture; l'ENEA, che ha condotto lo studio per la collocazione in situ delle copie.
Tra il 2007 e il 2009, il progetto autorizzato e coordinato dalle Soprintendenze per i Beni Architettonici e Paesaggistici e per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria, è stato portato a compimento grazie alla collaborazione dell'ISCR, in particolare del Prof. Giorgio Accardo e dell'équipe del Laboratorio di Fisica, e dell'ENEA, con la direzione dell'Ing. Gerardo De Canio, Responsabile del Laboratorio di Prove Sismiche dell'Ente.
Le riproduzioni sono state realizzate dal Maestro fonditore Alessandro Fagioli di Roma e montate su telaio metallico eseguito dalla ditta Chiarapini-Ricci di Orvieto.